La Córt di asen
Sono partiti i lavori di restauro dell’edificio simbolo del centro storico chiavennasco.
Ci sono molti angoli di Chiavenna che con il tempo sono divenuti caratteristici della città stessa. In particolare nel centro storico, tra i più riprodotti anche in cartolina già a partire dalla diffusione della fotografia sul finire dell’Ottocento, spiccano lo scorcio delle case sulla Mera e la Córt di asen.
Atmosfere antiche
Vi si accede direttamente dalla via Candida Lena-Perpenti oppure, attraverso un lungo corridoio che parte da via Francesco Dolzino. Basta entrare in questa piccola corte per fare subito un tuffo nel passato. Si respira un’atmosfera ancora medievale, anche se la corte potrebbe essere stata costruita solo nel ’500, come gran parte del centro storico. È documentato che Chiavenna fu bruciata nel 1486 nel corso di una irruzione dei Grigioni, che abitavano le terre confinanti e che stavano costituendosi in repubblica delle Tre Leghe. Allora le case di Chiavenna erano prevalentemente in legno su basi in muratura, il che spiega perché dell’epoca medievale si conserva quasi nulla. Oggi, infatti, il centro storico data dal ’500 in poi, come fanno fede anche molte date incise sui portali insieme a scritte morali e religiose. Se la Córt di asen è medievale, essa potrebbe essere sopravvissuta all’incendio. È comunque evidente che conserva caratteri tipici di quel periodo, costituita com’è da pietre e legno.
Le origini
In molti si domandano quale sia l’origine etimologica di questo luogo. Qui in origine venivano lasciati gli animali da traino (cavalli, muli, asini) da parte di chi proveniva da fuori e doveva sbrigare faccende nel centro storico. L’edificio principale presenta una delle caratteristiche locali più qualificanti, ossia una coppia di colonne a rocchi sostenenti il balcone in legno, che continua sopra in un balconcino più piccolo sorretto da mensole in pietra ollare. Ciascun rocchio che costituisce la colonna ha forme e dimensioni differenti, producendo un risultato finale unico. La colonna di sinistra, ad esempio, presenta due parti bombate e in alto una lavorazione a goccia, ripresa anche in quella simmetrica di destra. Nel corso dei secoli, sono state apposte date, sigle e croci. La data 1748 con sigle è incisa nella colonna di sinistra.
Recupero attento
Negli anni l’edificio simbolo della Córt di asen, quello sorretto appunto dalle colonne e che si estende fino all’affaccio su via Dolzino, si è notevolmente deteriorato. L’intero immobile è stato rilevato di recente dalla società Emmezeta di Chiavenna, che ha realizzato altri interventi di pregio nel centro storico cittadino. I lavori di ristrutturazione sono iniziati nell’estate del 2018 e proseguono serrati. L’intervento punta a restituire alla città e ai turisti un angolo unico e caratteristico, rinnovato nelle sue pertinenze, pur sempre rispettando la matrice storica e architettonica che dal Medioevo è giunta immutata fino a noi e che ha reso la Córt di asen famosa e apprezzata.
I riferimenti storici sono attribuiti allo studioso Guido Scaramellini.