Lunedi, mercoledi e domenica: 9-12.30
Venerdì: 15.00-18.00
Sabato: 9-12.30, 15.00-18.00
Martedì e giovedì: chiuso
Qualche informazione utile Il rifugio non è gestito. Occorre quindi ritirare le chiavi ed acquistare il permesso di transito (1 giorno 6 euro, 2 giorni 9 euro) presso il bar San Martino (tel. 0343 42774) situato nell’omonima piazza. (Permesso acquistabile anche online https://www.valbodengo.shop/)
In caso di pernottamento, appare ovvio ma doveroso ricordare un atteggiamento di massima civiltà, anche contribuendo liberamente ai costi di gestione
utilizzando l’apposita cassetta. Ben posizionato e protetto, è ottimamente attrezzato con dodici posti letto, una comoda e ben equipaggiata cucina (bombola) con tanto di tavolone (10/12 posti) e caminetto.
Come si raggiunge
Da Gordona gli escursionisti più allenati possono già iniziare a camminare verso l’alpe. In alternativa si può raggiungere in auto la località Donadivo ( 737 m). Da qui a piedi in tre ore si giunge a destinazione. Una terza opportunità è data dall’alpe Orlo (1165 m) raggiungibile
in auto, guadagnando circa un’ora di cammino, a discapito però di perdere il piacere di percorrere il gioiello di mulattiera, lungo il “Sentiero del Benefattore”, che attraversa un bel bosco di faggi e conduce all’alpe.
Variante da non perdere
Lungo il percorso troverete l’indicazione per il “ponte segreto“ e Pra l’Oste. Consiglio questa breve variante che permette di ammirare un ardito ponte sospeso sulla forra che divide i versanti della valle, consentendo di raggiungere la vicina val Bodengo. Il percorso regala magnifici scorci e vedute sulle “marmitte dei giganti” create dal vorticoso torrente Boggia. A circa 1300 m si giunge ad un bel ponte ad arco (Pont de Pesciadel) che traversa proprio una di queste magnifiche pozze di acqua smeraldina. Oltre il guado siamo alle baite dell’alpe Valle di Fuori (1330 m, ore 0:50) e in breve all’alpe Valle di Dentro (1486 m, ore 1:10).
Ultime salite
Da questo punto il sentiero, sempre ben visibile, aiutato da alcuni “ometti” e segnavia rossi e bianchi, si impenna per aggirare sulla destra (sinistra orografica) uno sperone roccioso. Tra prati, pietre, rododendri e nel bosco di larici guadagnamo la sommità. Per grandi pascoli
seguendo i segnavia arriviamo ad un ponticello e poco oltre, superate alcune balze rocciose, alla casa/rifugio Lavorerio (1862 m).
La valle è intorno
Dal rifugio si gode di una rigenerante vista su tutta la valle. Ben visibili a est le radure di Cermine e Orlo e sullo sfondo il Pizzo di Prata, le vette del Masino, Codera ed Engadina. Il resto dell’alpe è circondato da imponenti balze dapprima prative, poi rocciose a nord-ovest. Magnifiche le placche di granito a sud. Dal rifugio sono possibili due altri itinerari a formare un anello, entrambi impegnativi con circa sei ore di percorrenza. Occorre considerare che oltre il rifugio, il sentiero è meno evidente e i segnavia sono molto più rari, necessita quindi essere dotati di cartina e adeguate capacità di orientamento. |
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