Testo di Alessandro Rigamonti foto di Enrico Minotti.
Alla scoperta di un itinerario poco battuto in una zona affascinante della vallata.
Un’escursione in mtb da effettuare in autunno è senza dubbio quella che porta al grazioso
borgo di Paiedo, nel territorio di Samolaco.
L’occasione giusta per visitare i suoi dintorni con un’inedita panoramica della Valchiavenna
sotto lo sguardo della parete sud-ovest del Pizzo di Prata. Inoltre, per chi utilizza una bici full – cioè che dispone sia della forcella anteriore che di quella posteriore – ed è in possesso di capacità da discesista, c’è anche la possibilità di percorrere un track tecnico e divertente.
Partenza da Era
Partendo dalla rotonda di Era sulla Strada Provinciale Trivulzia, ci immettiamo in via Roma puntando la chiesa di ispirazione romanica di San Andrea (210 m), dove la tradizione racconta che lì incominciò il martirio di San Fedele. Proseguendo in salita sulla strada diventata consortile in un bel bosco di castagni e robinie, incontriamo subito pendenze impegnative intorno al 10% e dopo circa due km ci imbattiamo in una cappelletta ed un cartello che ci indicano che siamo ormai arrivati ad un’altra costruzione dedicata all’omonimo santo: Sant’Andrea al Mot (quota 400 m circa).
Tappa al Mot
Seguiamo la breve svolta e lasciamo la bici sull´altura dominata da un imponente ippocastano e che ospita la chiesa, il suo campanile, la casa parrocchiale, il cimitero del 1821 e gli antichi ruderi di un castello. La chiesa, originaria del 1300 circa, appare un po’ spoglia e buia ma visitandola si possono ammirare alcuni affreschi tra i quali spiccano quelli di Gian Battista Macolino che nel 1632 rappresentò la vita del Santo, e uno più antico del XVI secolo con la Madonna tra i SS Andrea, Venerio, Pietro, Paolo attribuito alla scuola di Gaudenzio Ferrari.
L’edificio fu interamente spogliato dei suoi beni quando fu costruita la nuova chiesa parrocchiale di Era: pavimentazione, portale, altare, reliquie e calici furono trasportati a valle e riutilizzati per il nuovo tempio.
Passaggio tra i boschi
Terminata la breve visita riprendiamo a pedalare fra un susseguirsi di selve.
La salita è sempre impegnativa e si circonda di castagni e betulle fino ad una fontanella posta al km 4,5 circa che permette di riempire la borraccia e tirare un attimo il fiato prima dell’ultimo sforzo. Dopo poco meno di 7 km dalla rotonda raggiungiamo il grazioso borgo di Paiedo (900 m): costruzioni secolari in sasso si alternano ad altre più moderne. Immersi nel silenzio ci spostiamo fra le viuzze del borgo che una volta era il più abitato del comune di Samolaco. Qui infatti abbondavano orzo, segale, grano saraceno, fagioli e patate fino a quando una grande bonifica verso fine ‘800 ha suggerito agli abitanti di scendere a valle nel piano. Obbligatoria una tappa al giardino della chiesa dedicata a San Francesco e al suo campanile a tre campane che testimoniano l’importanza per un edificio del genere posto a quella quota. Da Paiedo si ha la possibilità di ammirare la Valchiavenna, sotto l’imponente mole del Pizzo di Prata, Dal lago di Mezzola fino alle maestose vette a nord fra cui spiccano il Galleggione, la Cima di Lago e il famoso Pizzo Stella.
Un tuffo a valle
Rimontiamo in sella alla bici e scendiamo sulla strada consortile appena percorsa abbassandoci di quota fino allo spiazzo dove si tiene l’annuale festa di paese. Appena dopo aver percorso il primo tornante notiamo alla nostra sinistra una strada sterrata che ci porterà fino alla frazione di Santa Teresa. Dapprima la strada è facile e percorribile da chiunque poi il percorso diventa più impegnativo per capacità fisiche e tecniche: fino a Piazza Caprara (800 m) infatti l’escursione è alla portata di tutti, neofiti inclusi, che dopo aver raggiunto le case di questo piccolo nucleo possono tranquillamente fare marcia indietro e ridiscendere seguendo la medesima strada utilizzata in salita. Per i più esperti è possibile continuare portando la bici lin spalla fino a Santa Teresa (950 m, 20 minuti circa) da dove, dopo una sosta per riprendere fiato e visitare l’immancabile chiesetta, inizia una discesa mozzafiato che immersa nel bosco tramite uno stretto sentiero porta fino alla località Monastero.
Consigliamo vivamente una bici full e una certa dimestichezza con le tecniche di discesa perché il fondo è assai sconnesso e numerosi sono i tratti ripidi e privi di protezione fino a circa 430 m dove la strada torna asfaltata e si può ridiscendere tranquillamente fino a San Pietro.