Testo e foto di Salvatore Fontana
Un’escursione divertente, verso uno tra i luoghi panoramici più apprezzati dell’intera vallata. Uno degli itinerari cicloturistici più indicati da percorrere d´estate è l´anello di Sommarovina. Per chi usa una bici muscolare è necessaria una buona preparazione atletica, sicuramente è più indicato per le e-bike.
Partenza da Mese
Partendo dalla Chiesa di San Vittore a Mese, ci immettiamo in via Cappella Grande, costeggiando l’importante centrale idroelettrica costruita tra il 1922 e il 1927, che ai tempi era la centrale più grande d’Europa. Mantenendo la destra, la strada comincia a salire in via Madonna delle Grazie e prosegue in via Motto. Dopo circa 250 m si svolta a destra in direzione Albareda che dista 5 chilometri dalla partenza, posta sopra “i pilastri di Mese”, rocce abitualmente frequentate da scalatori. Arrivati ad Albareda, alla Chiesa di San Antonio è d’obbligo una pausa: c’è una fontanella e un punto di ristoro con panche e tavoli per consumare la merenda al sacco e per prendere fiato, godendo della meravigliosa vista ad Est il Pizzo di Prata (il Pizzone) e a Sud la bassa Valchiavenna fino al lago di Mezzola e la cima del monte Legnone.
Verso Cigolino
Ripartendo la strada continua a salire, ancora un paio di chilometri e mantenendo la sinistra verso Calones i boschi di castagno si aprono e si arriva a Prato Morello nel dosso del Cigolino. Siamo ad
una altitudine di 1140 m e sulla sinistra troviamo una cappelletta, la “nösa capeleta” (gruppo alpini di Mese) dove è presente un punto di ristoro (fontanella e panche con tavoli). Qui siamo al centro delle tre valli che sono ben visibili in tutta la loro bellezza.
A Nord la Valle Spluga, dal Santuario di Gallivaggio, a Motta di Campodolcino fino alle cime del gruppo del Suretta. Ad Est i prati di Dalò a 1000 m, e piùn su è possibile trovare la Cima da Lagh (3083 m) e il Pizzo Stella (3163 m), mentre a sud si apre tutta la Valchiavenna.
Sommarovina
Da qui inizia la discesa, ripercorrendo a ritroso il percorso fatto per circa 800 m alla prima svolta a sinistra. La strada risale per una ventina di metri, il terreno cambia, da asfalto diventa sentiero con un buon fondo, si scende attraversando alcune tipiche baite per immettersi a sinistra nel sentiero di mezza costa (a 1000 m) che si sviluppa nel bosco. Si arriva e si supera Teccial (o Tecciato) poi incontrando un nucleo di baite si scende a destra dove si trova una fresca fontanella, il sentiero prosegue scendendo e si allarga. Proseguendo la discesa un cartello indica sulla destra la Chiesa di Sommarovina, un passaggio consigliato per poter ammirare in modo particolare la Val Bragaglia, che si sviluppa verso Est. Da qui è possibile vedere cime come il Pizzo Badile (3305 m), la diga di Villa di Chiavenna, le Cascate dell’Acqua Fraggia ed avere una visuale dall’alto di Chiavenna posta al centro delle tre valli.
Rientro a valle
Durante la discesa è facile incontrare cascate naturali. Da Sommarovina la strada torna ad essere asfaltata, fino a San Giacomo Filippo, qui consigliato svoltare a sinistra per arrivare al Santuario di San Guglielmo.
Proseguiamo sul nuovo ponte ciclopedolnale che riporta sulla ss36, si percorre per circa un chilometro in direzione Sud scendendo verso Chiavenna. Alla fine dell’abitato di San Giacomo Filippo, al quarto tornante, si esce a destra per ritornare sul sentiero, si attraversa un ponte alla cui destra si trova una bella
cascata, si prosegue sulla Via Spluga al primo bivio seguendo a sinistra per il ponte tibetano. Da lì, poi l’arrivo a Chiavenna.