I mesi autunnali sono ideali per raggiungere i laghi del Baldiscio, in una delle zone più suggestive della Valle Spluga.
Foto di Roberto Ganassa, www.clickalps.com
Nei precedenti numeri autunnali di ValchiavennaVacanze abbiamo cercato di proporvi destinazioni di trekking che in qualche modo potessero consentirvi di raggiungere mete uniche in questo periodo dell’anno. La scelta è caduta su escursioni facili, apprezzabili soprattutto per la veste cromatica che assumevano nella lenta mutazione cromatica delle foglie. Tra le molte opportunità che avevamo in elenco per questa edizione, abbiamo selezionato il lago del Baldiscio. A convincerci è stata la magnifica esposizione soliva che si può godere anche in autunno, la magia dei luoghi e la stupenda visione che si ottiene una volta raggiunta la meta.
Partenza: Isola
La camminata comincia da Isola (1260 m), frazione di Madesimo dove vi suggeriamo di lasciare l’auto, avvicinandovi il più possibile ai nuclei di Stabisotto (1630 m) o Borghetto (1897 mt). Da entrambi, infatti, è possibile proseguire poi lungo il sentiero che porta ai laghi. Si imbocca a piedi la strada che sale per la Val Febbraro, incrociando lungo il cammino i tanti alpeggi popolati da baite in càrden. Intorno a noi il paesaggio muta gradualmente: dai boschi di larici solcati dal torrente che ci lasciamo alle spalle, passiamo alle distese erbose del grande pianoro che sale fino al confine. La variazione cromatica è in continuo mutamento e di settimana in settimana regala lampi di colore straordinari.
La storia del carden
Abbiamo fatto cenno al càrden e probabilmente non tutti conoscono questa speciale tecnica costruttiva. “Càrden” è il nome che viene dato in Valle Spluga agli edifici costruiti in legno e sormontati da un tetto a due falde ricoperto da lastre grezze di roccia (piote). Il termine càrden deriva dal nome dialettale chjardàn che vuol dire incastro. L’origine del termine si rifà alla definizione latina di opus cardinatum, tecnica costruttiva che utilizzava travi lignee o tronchi grezzi, sovrapposti e incastrati negli angoli, così a formare un blocco autoreggente ed elastico che Vitruvio descrive “simile a pira, intrecciata alternando travi trasverse”.
La salita ai laghi
Lo sforzo iniziale permette di guadagnare la dorsale erbosa che passa a monte della valle dell’Alpe dei Piani (2066 mt). Il sentiero è sempre ben visibile e segnalato. Da qui si sale fino ai 2303 m del Lago Grande del Baldiscio, situato proprio a ridosso dell’omonimo passo che segna il confine tra Italia e Svizzera. Per chi avesse ancora energie da spendere nelle gambe, vale la pena salire ancora un poco, costeggiando la sponda a nord del lago e raggiungere il Lago del Mot a 2349 m
Consigli utili
Da settembre a novembre l’autunno offre giornate perfette per apprezzare questa escursione. Per godere in tutta la magnificenza di questa escursione ed evitare di farsi cogliere impreparati dai mutamenti del tempo, consigliamo sempre di mettere nello zaino l’occorrente per affrontare bruschi cali di temperatura. Una volta giunti alla meta, resterete rapiti dall’ampiezza del panorama e dalla vastità della corona alpina che fa da cornice alla Valle Spluga. Non lasciate a casa binocolo e macchina fotografica.