Chiavenna

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T 0343 37485

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Da lunedì a venerdì: 9:00-12:40 e 14:00-18:00
Sabato: 9:00-12:40 e 14-18:50
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Dal 2 dicembre al 6 gennaio
Da lunedì a venerdì: 9:00-12:40 e 14:00-18:00
Sabato: 9:00-12:40 e 14-18:50
Domenica: 10:00-12:00 e 14:30-18:00
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Madesimo

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Tre passi in moto

Spluga, Julier e Maloja da scoprire in sella alla motocicletta
 
La bellezza della Valchiavenna non è apprezzata soltanto da chi ama muoversi lungo i suoi sentieri e le sue vie escursionistiche. D’estate, quando il clima diventa più gradevole, le strade locali sono meta di molti motociclisti diretti verso i passi alpini a noi più vicini.
Partendo da Chiavenna, si possono raggiungere in poco tempo il valico del Maloja in direzione dell’Engadina, e quello dello Spluga, che collega in modo diretto l’Italia con la Svizzera interna. Uno dei tour più apprezzati dai motociclisti però, è quello che aggiunge a questo elenco anche il passo dello Julier, integrandolo in un circuito ad “anello” che dal punto di vista panoramico consente di ammirare paesaggi diversi, con testimonianze storiche e architettoniche varie, incastonate in una porzione meravigliosa dell’arco alpino. L’itinerario che vi segnaliamo parte da Chiavenna e sale allo Spluga. Prosegue poi in Svizzera fino a Coira, volge verso sud in Engadina e passa dallo Julier, rientrando infine a Chiavenna, per un totale di circa 230 chilometri.
 
Partenza
Da Chiavenna, a quota 333 metri, la strada si arrampica subito con notevole pendenza verso il Passo dello Spluga. I tornanti e le curve mettono alla prova l’abilità dei motociclisti. La Statale 36 attraversa i paesi di San Giacomo e Campodolcino. In quest’ultimo centro c’è la possibilità di scegliere due alternative: la Provinciale di Isola – più “morbida” e leggermente più lunga – oppure la Statale di Pianazzo, caratterizzata da tornanti stretti rubati alla verticalità della montagna a strapiombo sulla vallata. Dal punto di vista paesaggistico, la seconda alternativa è impagabile. Le due vie si ricongiungono poco prima di Madesimo, da dove poi la strada prosegue in direzione del Passo, situato a quota 2113 metri e distante 32 chilometri da Chiavenna.
 
Si entra in Svizzera
Passata la frontiera ci si tuffa verso valle e si inizia a lavorare di freni. La serie di curve che si incontra non appena passata la dogana, richiama un po’ i tornanti dello Stelvio. Dallo Spluga al primo centro svizzero – Splügen, quota 1450 metri – ci sono all’incirca una decina di chilometri. Successivamente la strada verso i centri di Andeer, Thusis e Coira scorre più agevole in leggera discesa concedendo un po’ di respiro al motore e al pilota. Lungo il viaggio gli spunti per compiere delle soste non mancano. Le testimonianze storiche e culturali sono innumerevoli: tutto dipende dal tempo che volete dedicare alla visita delle chiese e dei musei. Da Coira (600 metri circa di altezza, distante un centinaio di chilometri da Chiavenna) la strada riprende a salire verso Lenzerheide (1540 metri), scendendo di nuovo fino a Tiefencastel (850 metri). Da qui inizia la scalata allo Julier (2280 metri di altezza e distante 164 chilometri da Chiavenna): una meravigliosa salita che attraversa habitat molto vari tra loro e dove in quota dominano i colori della pietra, dei pascoli e del cielo blu. Prima di scollinare è doverosa una sosta sul punto più alto della strada. Provate ad andare indietro con la mente: da qui i soldati romani provenienti dall’Italia e guidati da Giulio Cesare (che diede il nome al passo), mossero in direzione della Gallia per le campagne di conquista che fecero grande Roma.
 
Lo Julier e la discesa
Lasciato alle spalle lo Julier, la strada continuerà a scendere fino a Chiavenna compiendo quasi 2000 metri di dislivello e oltrepassando il Maloja - a 1816 metri di quota – per un totale di circa 80 chilometri. Per chi lo volesse, il viaggio di rientro potrebbe contemplare una sosta a St. Moritz, meta prediletta per chi ama lo shopping e il lusso. Il rientro si arricchisce dei magnifici panorami della Val Bregaglia, con i suoi nuclei ben conservati e le pareti granitiche che si stagliano contro il cielo sulle quali svetta il leggendario Pizzo Badile.

Foto a cura di Stefano Casati


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