Da lunedì a sabato: 9-12.30 e 15-18.30
Domenica: 9-12.30
Martedì: chiuso
Samolaco deve il suo nome alla collocazione geografica posta all´estremità settentrionale del Lago di Como.
In passato il villaggio doveva erigersi nei pressi dei ruderi della chiesa di San Giovanni all´Archetto dove sono ancora oggi visibili i resti di fornaci per la cottura della calce.
Da lì passava anche la Via Francisca ovvero la prosecuzione della Via regina. Grazie a questi percorsi si giungeva a Chiavenna e si procedeva, attraverso i valichi, oltre la catena apina.
Gian Giacomo Trivulzio (1499), Maresciallo di Francia, bonificò la zona fra Era e S. Pietro costruendo canali navigabili, fattorie e introducendo l´allevamento del cavallo.
La gente viveva coltivando castagne, patate, legumi, pochi cereali e allevando bovini, ovini e caprini sfruttando, durante la stagione calda, i pascoli di maggenghi e alpeggi.
A fine ´800 ebbe luogo una massiccia opera di bonifica e si edificarono argini per il fiume Mera, canali di scolo (merette), strade e ponti. Il piano venne così adeguatamente sfruttato per l´agricoltura con campi di mais, frumento e parti per la produzione di fieno. Si registrò anche un aumento dell´allevamento bovino e la diffusione del cavallo di razza Samolaco – avelignese.
Molti Samolachesi trovarono nell´emigrazione una valida alternativa alla misera economia locale scegliendo, in base alle epoche, diverse mete: centro e sud Italia, paesi Europei, Americhe e Australia.
Percorrendo ora i sentieri storici si incontrano testimonianze del passato custodite nei vecchi fabbricati, nei ruderi di San Giovanni all´Archetto, nella chiesa di S.Andrea al Colle, nella torre del Culumbée o nella Cà Pipéta.
Se si imbocccano brevi deviazioni, si raggiungono Monastero, Stalla, Fontanedo, Ronco e Paiedo.
Oltre a quelli già citati, sono ancora tanti gli antichi nuclei da valorizzare: la parte vecchia di Era (Cuéta), Casenda, Vigazzuolo e i resti dei casolari abbandonati a mezza costa (Cusciago, Piazza, macolino, Piazza Bedogna).
VIA FRANCISCA
Percorso storico che costituisce la prosecuzione dell´antica Via Regina (da Como all´alto Lario, sponda destra) e raggiunge Chiavenna, mantenendosi sul lato destro della Valle. Dal Tempietto di S. Fedelino si risale lungo il corso del fiume Mera fino a raggiungere l´ampio conoide dei torrenti Meriggiana e Casenda che, con le loro alluvioni, decretano la fine dell´antico nucleo.
Il cammino prosegue fino a Vigazzuolo. Valicato il torrente Casenda si giunge al villaggio omonimo e si sale fino ai terrazzamenti morenici.
Si continua verso Luoghi, Sassello, Schenone e Prona per giungere alla chiesa di S. Pietro, poco oltre la medioevale torre del Culumbée. Da qui si percorre un viottolo che scende fino al bivio di Roverina e si prosegue fino alla piana della Cesura.
Si imbocca un comodo e largo sentiero e si oltrepassa il ponte che supera il corso finale del torrente Boggia. Si supera Gordona proseguendo oltre Mese concludendo il percorso al ponte di Postaiolo, all´imbocco della Valle Spluga. Download cartina sentieri |
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Comune di Samolaco
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