Foto di Michele Iosi - Instagram@iosimichele
In coda per la seggiovia capita di incrociarne lo sguardo.
Alcuni sono silenziosi, altri - più espansivi - rispondono con un sorriso e a volte con una battuta. Tutti comunque sono attenti, pronti a garantire la sicurezza degli sciatori e la perfetta manutenzione delle piste, fornendo assistenza a chiunque ne abbia bisogno.
Quella dell’addetto agli impianti di risalita è una figura che ha sempre suscitato negli sciatori sentimenti controversi. Un misto tra ammirazione e solidarietà. Sfido chiunque a non aver pensato almeno una volta che il loro, in fondo, sia il lavoro più bello del mondo. Sempre all’aria aperta, baciati dal sole, con pochi pensieri se non quelli legati alla sorveglianza degli sciatori in partenza o in arrivo.
Una prospettiva che cambia radicalmente nelle giornate di brutto tempo quando le temperature vanno sotto zero e il vento sferza il viso con neve e ghiaccio. In quei momenti diventa difficile trovare qualcuno disposto a fare a cambio con loro. Ammettiamolo. È impossibile non incrociarne lo sguardo quando, con gli sci ai piedi, ci si prepara a salire a bordo della seggiovia che porterà in quota. La figura “dell’impiantista” emana un carisma particolare, specie se trascorre stagione dopo stagione alla medesima stazione di partenza o di arrivo. Finisce che, con uno sforzo di fantasia, si identifichi l’impianto con il suo guardiano, facendone una cosa sola per fisionomia, carattere, personalità.
Una suggestione, certo, che però abbiamo voluto verificare coinvolgendo alcuni tra gli operatori storici del comprensorio di Madesimo.
Bruno della Morte
Biker, 58 anni, 40 dei quali trascorsi sulle piste come operatore degli impianti. Un veterano, insomma. Oggi si occupa di soccorso piste a battitura. Per molti anni ha lavorato nella zona del Lago Azzurro. Una classica della skiarea, tra le più apprezzate.
PISTA LAGO AZZURRO, difficoltà BLU servita Da seggiovia Lago Azzurro 4 posti, con stazione di
partenza a quota 1.545 metri, arrivo a 1.957 metri.
Lunga circa 2,5 chilometri, attraverso i boschi tanto cari a Giosuè Carducci, alternando pianori dolci e facili a tecniche variazioni di pendenza.
Antonio Persenico
E’ il macchinista. Trascorre gran parte della stagione all’arrivo della funivia Groppera, a quasi 3000 metri di quota. Ha 53 anni, 30 dei quali trascorsi al servizio delle piste da sci. La sua passione? Le piste della Valle di Lei. Perfette, neve spettacolare, ideale anche a fine
stagione, con un panorama da incanto. Una poesia.
PISTA CAURGA, difficoltà ROSSA servita da seggiovia Valle di Lei due posti. Lunga 1.660 metri,
ha un dislivello di 440 metri, con stazione di arrivo a 2.878 metri. La caratteristica principale? Veloce, molto veloce, con bordi di neve morbida sui quali ricamare tante curve strette.
Simone Bianchi
Dal 2017 è direttore Piste e responsabile Soccorso.
Ha 38 anni e ogni giorno percorre in lungo e in largo le piste del comprensorio per dare aiuto a chiunque ne abbia bisogno. In tutto questo fatica a trovare il tempo per sciare, solo per il piacere di farlo.
PISTA ITALO PEDRONCELLI, è la pista dei campioni servito dalla seggiovia Montalto dove si svolgono le gare a Madesimo. Un chilometro e 100 metri di lunghezza per 351 metri di dislivello, con arrivo diretto in paese. La peculiarità? Le ripide variazioni di pendenza che fanno correre gli sci.
Daniele De Agostini
La sua prima stagione sulle piste risale al 1997. Fino a oggi, a 57 anni di età, è sempre stato assegnato allo Sky Express. Ogni giorno accompagna centinaia e centinaia di sciatori, attraversando la lunga galleria sotterranea tra Campodolcino e Motta.
PISTA PIANI, difficoltà ROSSA, servita da seggiovia Motta a 6 posti. La pista ha una lunghezza di quasi 700 metri, con una partenza facile e un tuffo finale verso Motta. Il dislivello è di quasi 200 metri, con arrivo in quota a 1.914 metri.
Graziano Busato
Non fatevi trarre in inganno dallo sguardo torvo. Graziano, presente da oltre quarant´anni sugli impianti, mette nel lavoro tutto lo scrupolo e l’attenzione che garantisce agli sciatori la sicurezza di accedere a impianti sicuri e puntuali. Per questo, forse, la pista che gli somiglia di più è la Est: aspra quando soffia il vento, ma irresistibile quando è baciata dal sole.
COLMENETTA EST, difficoltà ROSSA, misura poco meno di un chilometro, con un dislivello di 190 metri che raggiunge quota 2.143 metri. E’ una di quelle piste che si odia o si ama. Impossibile non restarne rapiti quando si ricamano curve strette sul bordi di neve fresca.
Federico Levi
Quando in Valle di Lei osserva lo scenario che gli si apre davanti agli occhi, con la diga sullo sfondo e il Pizzo Stella sul lato opposto, ha subito chiaro in mente se la giornata promette neve, sole o vento. Dall’alto dei 3000 ormai, dopo tante stagioni trascorse lassù, ha imparato a leggere l’ambiente proprio come una veggente con la mano dei suoi clienti.
VALSECCHI, difficoltà ROSSA. E´ un tracciato per tutti. Per misurarti con lei devi conoscerla gobba dopo gobba, passaggio dopo passaggio. Bisogna saper leggere le mutazioni impresse dal freddo e dal sole.