Ogni anno Gordona celebra il suo piatto caratteristico: la füghiascia.
Napoli sta alla pizza, come Gordona sta alla sua füghiascia. A qualcuno forse il paragone potrebbe sembrare esagerato, ma basta respirare l’atmosfera che caratterizza la consueta festa gastronomica organizzata a metà maggio dai volontari del paese per capire al volo quanto questo piatto sia radicato nel tessuto culturale, sociale e storico di Gordona.
Mario Zaina, patron della rassegna folcloristica, fu uno dei più strenui difensori dell’originalità della focaccia cotta sulla pietra inclinata.
Documenti alla mano, recuperati dopo una lunghissima ricerca storica condotta all’Archivio di Stato a Sondrio e nell’archivio parrocchiale di Gordona, Zaina dimostrò al di là di ogni ragionevole dubbio come questa pietanza non abbia eguali in Italia.
La focaccia – che nel dialetto locale è conosciuta come füghiascia - è dunque un prodotto autoctono, che si diffuse secoli orsono tra le famiglie della zona, molte delle quali lo esportarono durante i flussi migratori che a più riprese spinsero lontano moltissime famiglie di Gordona, in vari luoghi del mondo. Il primo documento che fa riferimento alla “füghiascia grasa” risale al 1705, in occasione della nomina del console Donato Battistessa.
Da allora, la ricetta è cambiata molto poco, risentendo solamente di minime varianti apportate da ciascuna famiglia, integrando ingredienti disponibili al momento. Questo piatto, attribuibile alla tradizione popolare di Gordona, è stato per decenni uno dei beni di maggiore consumo sulle tavole delle famiglie locali, che gelosamente ne custodiscono la ricetta segreta. A maggio, l’intera comunità rende onore a questa pietanza, con una festa che dura un intero fine settimana, da venerdì a domenica.
Ma cosa rende unica la füghiascia di Gordona?
Gli ingredienti sono semplici: acqua, polenta fredda e sale. Il tutto viene amalgamato sapientemente e fatto cuocere su una piastra inclinata per ricevere il calore dal fuoco.
Il segreto sta tutto nella sfida alla legge di gravità: l’impasto cuoce sulla pietra, senza scivolare.
Un piccolo miracolo, che accresce il fascino di questo prodotto casareccio, abbinabile con salumi, formaggi, verdure e persino marmellate.
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testo a cura di Luca Perego “LuCake”
foto di Enrico Caprio
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